Archivi per il mese di: aprile, 2008

Qualche conferma da fonti ben informate comincia arrivare a Dr. Strangelove…

quello siriano era un reattore, non c’erano turbine, quindi non serviva a produrrre energia. Ma allora a cosa serviva? A produrre plutonio per le armi. E allora 2 più 2 fa 4: ecco perché i siriani non avevano dichiarato l’impianto all’IAEA, come prevede il Trattato di Non Proliferazione..

Strangelove si occupa di affari e misteri nucleari, di mostri fuori controllo, ma anche di diritti umani. E allora date uno sguardo qui:

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/cronache/articoli/2008/04_Aprile/22/spaghetti_altare_basilica.shtml

E’ umano vivere in queste condizioni? E’ accettabile? E non siamo nelle favelas brasiliane (dove non sarebbe comunque accettabile!) siamo a Napoli, una città di uno dei paesi del G8: l’Italia. 

Strangelove la attraversa tutte le settimane e in viaggio non è tipo da rintanarsi nei treni dei ricchi, in prima classe.

Da  Milano verso Roma, sceglie i treni che dal Nord vanno a Napoli: treni, sedili, cessi di uno sporco scandaloso,  carrozze zeppe di un’umanità mazzolata dalla vita.

La basilica nelle immagini del link è stata sgomberata. Era una dissacrazione della santa basilica, una situazione insostenibile. Certo…Continuiamo a parlare delle basiliche…

 

 

Un’altra chicca, che ovviamente non leggerete mai sui giornali italiani: la CIA ha finalmente rilasciato un video sul misterioso impianto bombardato da Israele la notte del 6 settembre del 2007.

La BBC lo riporta: guardatevelo è interessantissimo.

http://news.bbc.co.uk/2/hi/in_depth/7366235.stm

Riassumendo, nel video la CIA sostiene:

1) che l’impianto non solo era un reattore nucleare, ma addirittura era per un programma nucleare MILITARE, perché adatto alla produzione di plutonio per le armi e non era "configurato" per produrre energia né adatto come reattore di ricerca;

2) il reattore era raffreddato a gas e usava come moderatore la grafite. La CIA precisa che, negli ultimi 35 anni, questo tipo di reattore è stato costruito da un solo ed unico paese al mondo: la Corea del Nord.

3) dopo l’attacco i siriani hanno ripulito il sito, rimuovendo della terra, sotterrando e facendo sparire il materiale compromettente;

4) la CIA pubblica una foto molto interessante, che ritrae il capo del reattore Nord Coreano, a cui i siriani si sarebbero ispirati, insieme con il capo dell’Agenzia Siriana per l’Energia Atomica.

Guardando il video, Strangelove non può fare a meno di farsi mille domande. Mille domande, mille misteri.

Perché la CIA ha rilasciato proprio ora il video? Sono passati 7 mesi dall’attacco, che è rimasto avvolto nel mistero più assoluto, perché all’improvviso tanta luce? Un’ipotesi: gli Stati Uniti stando portando avanti un accordo con la Corea del Nord per arrivare allo smantellamento del programma nucleare militare coreano. E’ un accordo travagliatissimo ed avversato da tanti falchi e ultrafalchi repubblicani, che disprezzano le trattative e vorrebbero il pugno di ferro contro la Corea del Nord. Qualcuno dei falchi ha spinto per il rilascio del video, proprio per affossare definitivamente un accordo già mezzo fallito? Con un documento del genere i falchi possono dire: "Vedete che combinano i coreani?!! Noi buttiamo milioni di dollari per smantellare il loro programma e loro vanno in giro a vendere reattori per il plutonio ai nostri nemici giurati. Ci vogliono le bombe contro quei comunisti di m…, altro che accordi!"

Le immagini del video non vengono da un satellite. Sembrano riprese da qualcuno all’interno, qualcuno con accesso al sito: Chi? Chi ne ha potuto riprendere i dettagli? La CIA ha infiltrato il programma?

Perché se l’impianto nucleare aveva finalità militari non risulta neppure una postazione militare a difesa dell’impianto? Sono una costante. E, per esempio, la presenza di installazioni militari nei pressi dei siti iraniani sarebbe uno dei fattori che rende sospetto il programma di Teheran. Perché qui non se ne vede nessuna traccia, neppure nelle foto satellitari?

Gli Stati Uniti hanno passato le informazioni all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica dell’ONU (IAEA): lo hanno fatto ora, sette mesi dopo il bombardamento israeliano! Che ha risposto l’IAEA? Ha rilasciato un comunicato stampa di quelli secchi, che piacciono tanto a Strangelove. Riportiamo qui sotto uno stralcio:

"Il 24 aprile, la segreteria dell’IAEA ha ricevuto informazioni dagli Stati Uniti che sostengono che quello bombardato da Israele fosse un reattore nucleare […]

Il Direttore Generale [ElBaradei, ndr] deplora il fatto che queste informazioni non siano stata fornite all’Agenzia al momento giusto, in accordo con le responsabilità dell’Agenzia, secondo il Trattato di Non Proliferazione.

In questo modo [se le informazioni fossero state fornite prima dell’attacco israeliano, ndr] sarebbe stato possibile verificare l’autenticità delle informazioni e verificare i fatti. Secondo il Trattato di Non Proliferazione (NPT) è l’Agenzia che ha la responsabilità di verificare qualsiasi sospetto di proliferazione in tutti gli stati non nucleari che aderiscono al NPT, e riferire poi quanto scoperto al Board of Governors dell’IAEA e al Consiglio di Sicurezza ONU.

Il Direttore Generale considera l’attacco militare unilaterale di Israele come un’iniziativa che mina il processo di verifica [le ispezioni IAEA, ndr] alla base del regime di non proliferazione".

Grande ElBaradei! 

Mark Gorwitz ci ha mandato materiale che merita.
  
Ricordate il misterioso attacco israeliano contro un impianto in Siria, nel settembre del 2007?
Qualche giorno dopo, Strangelove si trovava a un congresso internazionale. Durante il coffee break, un tipo mai visto ci si avvicina e fa: "Il giornalista che racconterà cosa è successo veramente in Siria, farà uno scoop megagalattico". Poi fila via, frettoloso com’era arrivato: semplicemente refrattario a qualunque approccio. "Quello è dei servizi israeliani", ci fa un amico di amici, "E’ dello Shin Bet". Vero? L’unica cosa certa è non ci voleva uno dello Shin Bet per capire che il blitz contro la Siria era una grande storia. 
    
La grande storia è stata indagata dal più grande giornalista investigativo in circolazione: Seymour Hersh del New Yorker. Leggetevi l’inchiesta. Merita:
  
http://www.newyorker.com/reporting/2008/02/11/080211fa_fact_hersh
  
L’obiettivo colpito da Israele quella notte del 6 settembre era un reattore nucleare che i siriani stavano costruendo con l’aiuto clandestino della Corea del Nord? David Albright è riuscito a procurarsi le immagini satellitari dell’edificio colpito. Stando a quanto riporta Hersh, per Albright l’edificio ha dimensioni e struttura COMPATIBILI con quelle di un reattore nucleare del tipo nord coreano. Che significa? Che non è escluso che lo fosse, ma la prova certa non esiste. E di fatto, non tutti sono d’accordo con David.
  
Hersh racconta anche un particolare molto intrigante. Albright ha ottenuto le immagini satellitari da un servizio commerciale: un’azienda americana che se le procura su richiesta dei clienti e le rivende a prezzi che possono andare da poche migliaia di dollari fino a centinaia di migliaia di dollari . L’azienda si chiama Digital Globe (www.digitalglobe.com) e mette online sul proprio sito le immagini richieste, ma ovviamente non i nomi dei clienti che le hanno commissionate.
  
Tra il 5 e il 27 agosto del 2007,  quindi immediatamente prima del blitz israeliano, qualcuno ha richiesto in ben 5 occasioni alla Digital Globe delle immagini del sito, che poi sarebbe stato colpito dai caccia israeliani. Chi le ha commissionate? Evidentemente qualcuno direttamente collegato al blitz: chi altro poteva sapere? Ma perché quel qualcuno si è rivolto a un servizio commerciale come Digital Globe? Se l’operazione è stata fatta da Israele con l’aiuto americano, chi ha colpito poteva contare benissimo su immagini forniti dai tantissimi satelliti militari americani: ne hanno a bizzeffe. Che bisogno c’era di Digital Globe?
  
La storia è appassionante: è una storia di spie, satelliti, intelligence nucleare. Ora, Mark Gorwitz aggiunge nuove informazioni.
  
Mark ci ha fornito una dettagliata bibliografia della ricerca portata avanti dalla Siria nel settore nucleare: è materiale che ha ottenuto attraverso una tecnica di base usata da tutte le intelligence del mondo: le open sources. La bibliografia è nel documento allegato alla fine di questo post: ogni commento è più che gradito.
  
Ma non è tutto: Mark ci segnala una serie di informazioni interessanti su un possibile coinvolgimento di un’azienda svedese che avrebbe fornito assistenza alla Siria nel settore nucleare, una pista questa non indagata da Seymour Hersh.
  
La storia merita di essere approfondita, anche per il silenzio assoluto in cui è ripiombata. Come racconta Hersh, quando gli israeliani bombardarono il reattore iracheno di Osirak, fecero una grande campagna mediatica. Perché ora tutto tace?
bibliografia

"Messa allo Yankee Stadium: nuovo appello contro l’aborto", riporta oggi l’ANSA  a proposito della trionfante visita del Papa negli Stati Uniti.

Ci sono tanti problemi nel mondo…milioni che crepano di fame, armi nucleari per sterminare l’intera specie e distruggere questo pianeta una volta per tutte. Che cosa ossessiona Ratzinger e le sue divisioni? L’aborto. Siamo alla crociata.

Stando all’Agenzia dell’ONU UNFPA (www.unfpa.org) ogni anno, nel mondo muoiono più di mezzo milione di donne per problemi legati alla gravidanza: più di 500.000 donne! Una cifra mostruosa! Non una parola su questo scandaloso genocidio… Giuliano Ferrara, dove sei?!!!

E voi, date uno sguardo http://www.unfpa.org/news/news.cfm?ID=1053

Berlusconi ha sempre il senso dell’opportunità, eh sì…

Durante un incontro con la stampa, presenti lui e il suo ospite Vladimir Putin, una giornalista russa si è azzardata a rivolgere a Putin una domanda sulla sua vita privata, viste le voci circolate nei giorni scorsi di una presunta storia tra lo zar Vlad e l’atleta-modella Alina Kabaeva.

Come ha pensato di trarre d’impaccio Putin, il nostro Berlusconi? Mimando la fucilazione della giornalista. "Un gesto scherzoso", ha precisato istantaneamente il fedele Paolo Bonaiuti.

Uno scherzo. Ridete, gente. Poi però leggetevi il rapporto di Reporters Sans Frontièrs sulla situazione della libertà di stampa in Russia nell’anno 2007:

http://www.rsf.org/country-53.php3?id_mot=256&Valider=OK

Bastano queste due righe:

"…Nel 2006 sono stati uccisi 3 giornalisti, portando così a 21 il numero di quelli uccisi, mentre facevano il proprio lavoro, da quando è salito al potere Vladimir Putin nel marzo del 2000.."

Onore ad Anna Politkovskaya. Fa effetto chiamare con lo stesso nome: "giornalista", due razze tanto diverse: Anna Politkovskaya e certi professionisti dell’informazione italiana, che si piazzano davanti a una telecamera per leggere le notizie mentre cazzeggiano con la gnocchetta di turno…

"Iran will not have nuclear capability", riporta oggi il sito del quotidiano israeliano Haaretz (ww.haaretz.com , 17 aprile 2008). Ovvero: "L’Iran non acquisirà la capacità nucleare"

Fate attenzione e ricordatevi questo concetto: "capacità nucleare". Che significa esattamente? Con la solita approssimazione, in Italia questa notizia è stata riportata così: "Olmert: Iran non avrà armi atomiche" (ANSA, 17 aprile 2008)

Ma è questo che dice Olmert? No. Olmert dice molto di più… Per capirlo, però, bisogna sapere cosa s’intende esattamente con il termine "capacità nucleare".

Il concetto di nuclear capability è qualcosa di ben preciso: indica un paese dotato di un programma nucleare che di per sé non è militare, ma che include tutti gli impianti, le tecnologie e le competenze che mettono quel paese in condizioni di avere tutto pronto, se decide di costruire armi nucleari.

Il Giappone è l’esempio classico di un paese che ha una "nuclear capability", senza però aver mai costruito armi nucleari. I Giapponesi non hanno l’atomica, ma hanno tutto pronto: centrali, ciclo del combustibile nucleare, ecc. E se Tokyo decidesse di costruirla, potrebbe farlo in 6 mesi.

Nei circoli nucleari si ripete da tempo che quello a cui punta veramente Teheran è la nuclear capability.

Prove che gli iraniani stiano lavorando all’atomica non ce ne sono, ma che l’obiettivo sia la nuclear capability pare chiaro: vogliono l’arricchimento dell’uranio, vogliono un reattore ad acqua pesante (che stanno costruendo ad Arak). Non si accontentano di mettere in piedi un programmino con reattori nucleari ad acqua leggera per produrre energia. Puntano ad acquisire il controllo dell’intera tecnologia nucleare. Per usarla come? Come riterranno opportuno, of course.

Dunque, nel dire che l’Iran non acquisirà la capacità nucleare, Olmert non dice solo che Israele non tollererà un’atomica iraniana. Non tollererà neppure che l’Iran abbia accesso all’intera tecnologia nucleare, proprio perché una volta che si ha in mano questa potenzialità, si ha in mano l’opzione atomica. Come fermerà l’Iran, Israele?

Berlusconi ha vinto. Sorvoliamo. Questo è un blog di affari nucleari, del buco nero Pakistan, di mostri fuori controllo. Non di altre disgrazie   Ma c’è una domanda pertinente: da fedelissimo di Bush qual è Berlusconi, c’è da aspettarsi una nuova posizione dell’Italia sulla crisi nucleare iraniana? O più che i cowboys potranno i 6 miliardi di euro di interscambio commerciale Italia – Iran? Time will tell.

Mentre aspettiamo, godiamoci un pò di bella roba, che "affiora" grazie al lavoro di un altro di quelli che Dr. Strangelove apprezza particolarmente: David Albright. 

Strangelove ha già segnalato le foto "affiorate" grazie a Jeffrey Lewis. A stuzzicarci, ora, è David, che, sul suo superbo sito, pubblica una chicca. 

Di che parliamo? Di un documento che Albright ha ottenuto e che riassume il briefing che il capo del "Dipartimento delle Safeguards" dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA), Olli Heinonen, ha tenuto nel febbraio del 2008 agli stati membri dell’IAEA. Per chi non lo sapesse, il Dipartimento delle Safeguards dell’IAEA è la sezione dell’Agenzia che si occupa di ispezioni in Iran, ma non solo.

Al briefing era presente anche una delegazione iraniana. E si è discusso di roba che scotta, che dimostrerebbe un passato interesse dell’Iran per la tecnologia nucleare MILITARE.

Secondo Albright, parte delle questioni tirate fuori in sede di briefing sarebbero informazioni contenute nel famoso "Laptop of Death", il misterioso computer portatile che l’intelligence (americana ? O israeliana?) sarebbe riuscito a portar fuori dall’Iran nel 2004.

Ma quali sono esattamente i punti discussi da Heinonen? Li elenchiamo dal documento di Albright:

1) "several aspects of what could be nuclear weapons development-instructions on how to communicate internally using first names only;

2) "missile re-entry vehicle research including the chronology of events-separation of the missile";

3) "loss -of -tracking";

4) "switching on of altitude detectors";

5) "timing of firing devices-leading to an explosion at an altitude of about 600 metres";

Reazioni della delegazione iraniana presente al briefing: "le accuse sono senza fondamento e i documenti sono fabbricati".

 

Fantastico, Jeffrey Lewis!

Jeffrey segnala una serie di foto, tra cui quella qui sotto. Sono pubblicate sul sito personale del presidente iraniano Ahmadinejad ( http://www.president.ir ). Per vedere tutta la sequenza, andate sul sito e cliccate la storia "President arrives in Natanz nuclear site, central Iran", dell’8 aprile 2008. Poi cliccate sulla foto a corredo della storia: si aprirà l’intera galleria fotografica e vedrete Ahmadinejad che passeggia lungo le cascate di centrifughe P-1 e così via. Ma questa qui sotto è una vera chicca.

Amadinejad 2

Cosa c’è di tanto straordinario in questa foto? Che vengano mostrati i rotori delle nuove centrifughe iraniane IR-2 (i rotori sono le parti rotanti della centrifuga, che arricchisce l’uranio nella sua componente U235, la sola utilizzabile per la fissione nucleare, il processo alla base sia del funzionamento dei reattori per l’energia sia della bomba).  

I rotori qui sopra non sono né in alluminio ultraresistente (T6-7075) come nel caso delle centrifughe P-1, né in acciaio maraging (centrifughe P-2). I rotori nella foto, abbiamo capito grazie a Jeffrey, sono in fibre di carbonio.

Che vengano mostrati così esplicitamente, per Dr. Strangelove è sbalorditivo! Ad eccezione di pochissimi tipi di centrifughe ormai obsolete, tutti i dettagli e le informazioni sulle centrifughe di arricchimento dell’uranio sono top secret. I dati sulle dimensioni dei rotori e delle altre parti, le immagini, ecc. sono classificate. E chi è in possesso di queste informazioni se le tiene ben strette.

Tanto per darvi un’idea, Dr. Strangelove vi racconta una storia. Periodicamente, ai doganieri italiani vengono tenuti dei corsi sui materiali e le tecnologie che possono transitare per le nostre dogane e possono essere usate per costruire armi di distruzione di massa, come quelle nucleari.

Riconoscere questi materiali / tecnologie è dannatamente complicato. Solo gli ingenui possono credere che un fisico sia in grado di riconoscerle.

Serve un tecnico che abbia competenze estremamente specialistiche e che su queste cose ci abbia messo le mani, lavorando per l’industria nucleare o a programmi nucleari, o addirittura, a programmi nucleari MILITARI.

Queste competenze in Italia o non ci sono più o, addirittura, non ci sono mai state: abbiamo abbandonato il nucleare civile 20 anni fa e non abbiamo mai avuto un programma nucleare militare. E anche se esiste ancora qualcuno tra i fisici italiani che ricorda qualcosa delle tecnologie di arricchimento dell’uranio, si tratta di ricordi obsoleti: centrifughe degli anni ’60-’70, tecnologie-dinosauro vecchie di 30 anni.

Quindi, in mancanza di queste competenze in Italia, le dogane devono cercarle altrove: all’estero. Due anni fa, sono ricorse alla NNSA, la National Nuclear Security Administration: la grande agenzia americana che si occupa di tutti gli aspetti della sicurezza nucleare.

I tecnici della NNSA sono venuti in Italia e hanno tenuto dei corsi ai nostri doganieri. Alla fine dei corsi, sembrava che  i tecnici della NNSA avrebbero fornito  ai nostri doganieri un CD esplicativo, contenente foto, misure e tutti i dettagli fondamentali per riconoscere i pezzi delle centrifughe e delle varie tecnologie/ materiali per uso nucleare, che potrebbero transitare per le dogane italiane.

"Sarebbe stato molto utile avere un CD del genere", racconta una fonte a Dr. Strangelove, "ci avrebbe aiutato a operare sul campo". Ma il CD non è mai stato diffuso nelle nostre dogane. Perché? "Avevano paura a far circolare informazioni del genere", racconta la fonte. E avevano paura a ragione: certe informazioni sono troppo delicate per essere messe su un CD da mandare in giro.

Vedere le immagini dei rotori in fibre di carbonio sul sito di Ahmadinejad lascia a bocca aperta: ve li immaginate a Langley, gli analisti dell’intelligence americana? Ogni dettaglio di queste foto sarà passato "allo scanner"…

 

Mordechai Vanunu sta cercando con tutte le proprie forze di ottenere asilo  politico in Norvegia e di lasciare per sempre Israele.

Quanti ricordano Vanunu? Era un tecnico nucleare che lavorava all’impianto nucleare israeliano di Dimona e nel 1986 rivelò l’esistenza del programma nucleare di Israele al giornale inglese Sunday Times.

Vanunu pagò e sta ancora pagando un prezzo altissimo: mentre si trovava in Inghilterra per collaborare con i giornalisti del Sunday Times, una gnocca del Mossad lo adescò con armi potenti quanto quelle nucleari… ; ) lo convinse ad andare a Roma per un bel weekend e, una volta lì, dio solo sa quello che successe: Vanunu fu rapito dai servizi israeliani, ma i dettagli del rapimento rimangono un mistero.

Comunque, Vanunu fu portato in Israele e finì in prigione per 18 anni. Ancora oggi è sottoposto a restrizioni severissime:  non è libero di parlare con i giornalisti, non è libero di lasciare il paese, anche se, appunto, vorrebbe chiedere asilo politico alla Norvegia.

Di Stranamore Dr. Strangelove ne ha conosciuti…da chi ha lavorato per i nazisti a chi si è messo al servizio di Saddam, Strangelove sa come ragionano, come si esprimono, quali sono le loro ragioni, motivazioni e razionalizzazioni.

Quello dei segreti nucleari è un modo di insider, dove chi è dentro non parla, chi è fuori non sa. E’ così in generale, ma il programma di Israele è veramente una cosa a parte: la paranoia che lo circonda è unica.

Israele è l’unico membro del club nucleare che non ha mai ammesso di avere armi nucleari. Provate a parlare con studiosi e ricercatori che conoscono la storia del programma di Israele e vedrete che, anche quando il discorso rimarrà su argomenti puramente accademici, la difficoltà di parlarne apertamente è, a tratti, insormontabile.

Vanunu ha squarciato il velo del segreto: rischiando personalmente la pelle. Per i falchi, è una spregevole spia, un traditore, un venduto che ha spifferato per soldi un segreto  che qualunque stato, non solo Israele, è legittimato a proteggere con ogni mezzo e a qualunque prezzo.

Per un legno dritto dell’umanità come il Nobel per la Pace 1995 Joseph Rotblat (l’unico ebreo che, durante la Seconda guerra mondiale, abbandonò il progetto di costruzione della prima bomba atomica, non appena scoprì che i nazisti non avevano la bomba), Vanunu è un eroico whistleblower, che ha agito secondo coscienza. 

E nel suo discorso durante la cerimonia di assegnazione del Nobel, parlando di Vanunu, Rotblat argomentò che  il whisteblowing – ovvero il rivelare che l’organizzazione o lo stato, per cui si lavora, sta portando avanti comportamenti, pratiche e progetti eticamente inaccettabili – dovrebbe essere parte dell’ethos di scienziati e tecnici impegnati in ricerche e mansioni ethically sensitive.

Rotblat ha difeso apertamente Vanunu in molte occasioni(http://www.fas.org/nuke/guide/israel/rotblat.pdf )

Da che parte sta, Dr. Strangelove? Dalla parte di Rotblat e di Vanunu, dalla parte di ritiene inaccettabili le armi nucleari per l’Iran come per l’America, per la Francia come per Israele. Inaccettabili per tutti.