Archivi per la categoria: la libia di gheddafi


 

La notizia ha fatto il giro del mondo. I ribelli libici, che hanno rovesciato la dittatura di Gheddafi, hanno annunciato di aver trovato le armi nucleari del regime del Colonnello.

Premesso che la storia è tutta da confermare, siamo scettici al massimo sulla possibilità che Gheddafi potesse avere armi nucleari.

Il programma nucleare libico era molto limitato. Quando nel 2003 l'intelligence americana e inglese, aiutata dal Sismi di Nicolò Pollari, smascherò il tentativo di GHeddafi di acquisire centrifughe dalla famigerata rete di Khan, Gheddafi abbandonò il programma nucleare e, da quel momento, dette ampio accesso agli ispettori dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica dell'ONU alle infrastrutture del suo programma atomico.

L'IAEA, dunque, conosce piuttosto bene i limiti del programma nucleare del Colonnello. E, nei suoi rapporti, non ha mai reso nota l'esistenza di un programma avanzato che potesse aver portato il Raìs alla bomba. E allora dove ha preso gli ordigni nucleari, GHeddafi? L'unico scenario possibile è che li abbia comprati, ma è uno scenario talmente improbabile che, secondo noi, non ha alcun fondamento.

 

 

Vi siete persi le foto di Berlusconi che fa il baciamano a Gheddafi? Correte a dare uno sguardo…

Giorni fa, Gheddafi ha cacciato dalla Libia l’agenzia ONU per i rifugiati. Frattini, prima, ha censurato la mossa di Tripoli, poi è tornato a più miti consigli: con Tripoli non si scherza. Basta vedere quello che è successo con la Svizzera…

Per l’Italia di Berlusconi, la cacciata dell’agenzia ONU è fonte di grande imbarazzo: con Gheddafi abbiamo un accordo contro l’immigrazione che è stato condannato da mezzo mondo, se ora il Colonnello mazzola l’Agenzia Onu per i rifugiati, le cose si complicano ulteriormente e l’Italia non ha più neppure il paravento delle Nazioni Unite per pararsi il culo dagli attacchi internazionali alle intese Italia-Libia.

Comunque, vi raccontiamo un "retroscena".

Nell’agosto scorso abbiamo lavorato a un’inchiesta per L’ESPRESSO, uscita a doppia firma: Gianluca Di Feo e Stefania Maurizi.

La trovate qui:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/il-doppio-gioco-di-gheddafi/2107798/11/0

indagando su un traffico di armi Italia-Libia, ci siamo imbattuti in un’ONG libica: la "International organization for peace, care, and relief"  ((www.iopcr.org).

Questa Ong libica ha come chairman un parente di Gheddafi Khaled El Hamedi, che è titolare di una holding con sede a Tripoli: la ENG HOLDING (http://www.engholding.com/ ) che gestisce importanti business: dal petrolio libico ai prodotti più vari.

L’Ong IOPCR è molto attiva in due settori: l’assistenza umanitaria ai palestinesi e l’assistenza agli emigranti che passano per la Libia e che, per gli accordi Berlusconi-Gheddafi, vengono bloccati a Tripoli per non farli arrivare in Italia.

Tutte le più grandi organizzazioni per la difesa dei diritti umani ci hanno spiegato di dover trattare con questa Ong per poter aver accesso ai campi di detenzione degli immigrati in Libia.

Ebbene, mentre indagavamo sul traffico di armi, è venuto fuori che, la notte del 14 settembre 2006, uno dei trafficanti aveva inviato un fax a un certo numero: investigando, abbiamo scoperto che quel numero corrispondeva sia alla ENG HOLDING che all’Ong, IOPCR.

E’ venuto fuori che la ENG HOLDING, oltre ad avere una sede a Tripoli, ne aveva una in Italia: in un paesino a 9 Km da LA SPEZIA. Così segnalava la brochure ufficiale della ENG, che indicava numero di telefono e fax della filiale spezina.

Nel giro di poco, però, la sede italiana scompare nel nulla. Nessuna menzione nella nuova brochure ufficiale dell’azienda, aggiornata in data 12 agosto 2008. Il numero di telefono e fax della sede italiana completamente inesistenti…

Per andare a fondo della cosa, cerchiamo di contattare l’Agenzia Onu delle Nazioni Unite per chiedere della Ong libica: nessun feedback…

 

La guerra di Gheddafi contro la Svizzera sta assumendo contorni sempre più seri. 

I motivi dietro la guerra sono tanti e non dimentichiamo l’operazione d’intelligence contro i Tinners, uomini d’affari svizzeri assoldati dalla rete di Khan per fornire tecnologia proibita per il programma nucleare clandestino del Colonnello. Poi, però, si è scoperto che i Tinners erano doppiogiochisti,  comprati anche dalla CIA e da chissà quanti e quali servizi segreti di mezzo mondo..La verità su quello che è davvero successo in quella grandissima operazione d’intelligence, non la sapremo mai…e tra l’altro il SISMI di Pollari c’è dentro….

C’è un altro retroscena interessante e di cui non si parla: negli ultimi anni, un magistrato svizzero si è preso la briga di stanare i conti dei boss del regime di Gheddafi nelle banche sviizzere: roba delicata…

Leggete qui e capirete di più…

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/doppio-gioco/2107798&ref=hpsp