Archivi per il mese di: febbraio, 2011

Trovate qui il nostro articolo per L'ESPRESSO  sulla sentenza di estradizione in Svezia di Julian Assange:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/wikileaks-noi-andiamo-avanti/2145399

 

 

 

Oggi è il grande giorno: è il giorno dell'udienza presso la Belmarsh Court di Londra, in cui si deciderà se estradare o meno Julian Assange in Svezia.

E' una decisione che cambierà tutto, perché se Julian viene "spedito" in Svezia c'è il rischio concreto che possa essere poi estradato in USA e processato per il rilascio dei cablo della diplomazia americana e dei file su Afghanistan e Iraq.

Siamo l'unica giornalista italiana del gruppo che frequenta WIKILEAKS praticamente dall'inizio: quando non erano nessuno. L'unica ad aver mai incontrato Julian quando viveva underground. L'unica ad avere mai ottenuto documenti segreti.

Gli ultimi documenti che abbiamo ottenuto sono i 4000 cablo americani, che abbiamo cominciato a pubblicare su L'ESPRESSO:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/berlusconi-pagliaccio-agisce-solo-nel-suo-interesse/2144913/

(By the way: domani non perdete L'ESPRESSO: continueremo a raccontare l'Italia attraverso i cablo)

In questi anni di collaborazione abbiamo visto crescere mostruosamente l'organizzazione,  evolversi, spaccarsi, cambiare. Ma abbiamo anche visto con i nostri occhi e toccato con mano quanto sia cresciuta nel gruppo la preoccupazione per la sicurezza.

Le ultime rivelazioni sul piano di HBGary contro WIKILEAKS erano preoccupanti: si parlava di distruggere la credibilità del gruppo attraverso documenti falsi da inviare a WIKILEAKS, mettere in giro false voci sull'insicurezza dei loro sistemi informatici e infine di colpire i giornalisti amici.

 

 

Vi raccontiamo ancora una storia dai cable di WIKILEAKS, che ci ha consegnato personalmente la banda di Julian per pubblicarli su L'ESPRESSO- LA REPUBBLICA.

Il database che WIKILEAKS ci ha affidato è enorme: oltre 4000 file. Grande, certo. Ma è nulla rispetto ad altri database…

In decine di cable si racconta come gli americani pretesero di bloccare la legge anti-OGM dell'allora ministro dell'Agricoltura del governo Berlusconi, Gianni Alemanno

Una semplice chiacchierata con Gianni Letta e una telefonata a Berlusconi (probabilmente una delle dieci-undici telefonate che Berlusconi ha ricevuto in vita sua e che non hanno a che fare  con la gnocca  ) et voilà! Le jeux sont fait.  DEMOCRACY , MY ASS!  Direbbe ancora una volta Assange, con il suo tipico tono di indignazione.

Ecco la storia sugli OGM e Berlusconi:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Cosi-fu-bloccata-la-legge-anti-Ogm/2144917

Per ora non racconteremo altri retroscena del nostro incontro con la banda di Julian in cui ci sono stati consegnati i cablo. 

Tutto quello che per il momento vogliamo raccontare di quell'incontro è qui: 

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/nella-tana-di-wikileaks/2144932

 

Silvio Berlusconi? «Le sue frequenti gaffe e la povera scelta di parole hanno offeso praticamente tutte le categorie di cittadini italiani e molti leader europei… Ha danneggiato l'immagine del Paese in Europa e creato un tono comico alla reputazione italiana in molti settori del governo statunitense».

Trovate su L'ESPRESSO il lavoro nostro e del collega Gianluca Di Feo:.

L'articolo è il primo di una lunga serie tratta dai 4180 cablo diplomatici sull'Italia che noi abbiamo ottenuto per L'ESPRESSO in uno dei nostri incontri alla Jason Bourne con Wikileaks:

L'articolo:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/berlusconi-pagliaccio-agisce-solo-nel-suo-interesse/2144913

Il nostro nuovo incontro con i pirati di Julian Assange:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/nella-tana-di-wikileaks/2144932

In attesa della pubblicazione dei cablo di Wikileaks su L'ESPRESSO, possiamo raccontarvi alcuni retroscena.

Dalla fine del 2008, quando abbiamo cominciato a frequentarli, abbiamo capito immediatamente che tipo di potenzialità avevano.

Non eravamo mimimamente sicuri che sarebbero rimasti uniti e con la testa attaccata al collo per lungo tempo… ma abbiamo scommesso subito che avrebbero potuto fare grandi cose.

E' stato così.

Eravamo quattro gatti all'inizio: quattro giornalisti che si prendevano l'esaurimento nervoso per contattarli. Era da non sapere dove sbattere la testa chiamare cellulari che esistevano per qualche settimana e poi niente più.

Le difficoltà sono mitiche: ormai ci ridiamo 🙂

Oggi tutto il mondo sta dietro a Wikileaks. E noi continueremo a collaborare con loro fino a quando crederemo nella bontà del loro lavoro. Per oggi, è così. Se poi vedremo cose che non ci piaceranno, cambieremo. Non siamo al servizio di nessuno.

Oggi Wikileaks è una rivoluzione.

E ne abbiamo già parlato: la prova provata siamo proprio noi italiani, una democrazia in gravissima crisi, dove non esiste nemmeno l'ombra di uno strumento di trasparenza e verità come il Freedom of Information Act (FOIA) in America.

Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Ustica, Bologna.

40 anni dopo le stragi che hanno fatto a pezzi centinaia di italiani e cambiato il destino del Paese non c'è una risposta.

Miliardi buttati al vento per indagini, processi, commissioni di inchiesta, che non hanno portato assolutamente a niente.

Al processo di Piazza della Loggia, i parenti delle vittime piangevano a dirotto, dopo aver assistito all'ennesima bancarotta della nostra democrazia. Impotenti, beffati, soli. 

DEMOCRACY, MY ASS ! Direbbe Julian Assange

Lunga vita a Wikileaks! E' illegale far filtrare documenti segreti? Arrestateci tutti.  Noi continueremo così. Guarderemo all'America e alle sue intelligenze più liberal, che usano la rete per promuovere la democrazia, la trasparenza, i diritti umani e civili. Tutta gente che ruota intorno a Wikileaks ed è pronta a sfidare leggi come il Patriot Act, la sorveglianza elettronica, il controllo dell'informazione da parte delle oligarchie economiche e militari.

 

 

Pronti?

Da domani L'ESPRESSO inizierà la pubblicazione dei cable di WIKILEAKS sull'Italia

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/wikileaks-su-lespresso-i-nuovi-cablo-sullitalia/2144855

Li abbiamo ottenuti noi per L'ESPRESSO in uno dei nostri incontri con la banda di Julian Assange.
 

Vi racconteremo…


 

c'è solo una storia che merita di essere raccontata…

Siete pronti?

Wikileaks is BACK !