Ieri la stampa internazionale e italiana hanno dato grande rilievo all’assassinio di Massoud Ali-Mohammadi, il fisico iraniano fatto saltare in aria a Teheran con un IED (improvised explosive device): una di quelle bombe "artigianali" che, dall’Iraq all’Afghanistan, sono diventate il simbolo delle nuove guerre del 21esimo secolo.
http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/12/news/scienziato_iran-1913562/
Tutti hanno collegato l’eliminazione di Mohammadi a un suo possibile coinvolgimento nel programma nucleare iraniano e i falchi di Teheran hanno immediatamente accusato il Mossad e la CIA per l’attentato.
Abbiamo cercato informazioni su Mohammadi, parlato con fonti informate e letto analisi come quelle di Stratfor (un’agenzia americana di intelligence, considerata "the shadow CIA") e siamo arrivati a dubitare molto della versione ufficiale.
Perché?
1) Innanzitutto, non si è mai visto un fisico impegnato in un programma nucleare ambiguo, com’è quello di Teheran, che viva liberamente, allo scoperto, come viveva Mohammadi (almeno stando a quanto sappiamo finora). 60 anni di programmi nucleari coperti e clandestini ci dimostrano che chi lavora a certe cose vive una vita ipersorvegliata, con guardie che lo seguono ovunque, entra in una sorta di vita opaca, nascosta. Impensabile che uno così possa uscire di casa da solo, prendere la macchina per andare da qualche parte, come stava facendo Mohammadi, continuare a fare vita accademica, pubblicare, ecc.
Torniamo al passato per capire il presente: quando, durante la seconda guerra mondiale, gli americani e gli inglesi dovevano capire se Hitler stesse costruendo la bomba, inviarono una missione di intelligence formata da fisici di alto livello: era la missione Alsos, guidata da Samuel Goudsmit, che era davvero the right man in the right place.
Goudsmit era un ottimo fisico, parlava fluentemente tante lingue, ma allo stesso tempo non faceva parte dell’eccezionale team di teste d’uovo che stava costruendo segretamente la bomba per gli americani a Los Alamos. Goudsmit poteva capire benissimo la fisica, ma, se catturato dai nazisti, non avrebbe potuto rivelare niente del segretissimo Progetto Manhattan per la costruzione della prima atomica angloamericana, proprio perché era fuori dal progetto.
Ebbene, una delle prime cose che fecero gli uomini della missione Alsos fu quella di ottenere le liste dei professori di fisica, che insegnavano nelle università tedesche. E il confronto con quello che succedeva nelle università americane e inglesi fu impressionante: i grandi e grandissimi fisici e chimici americani e inglesi erano completamente spariti dalle università: fisici di altissimo livello, premi Nobel, erano stati tutti arruolati nel Progetto Manhattan, mentre in Germania i grandi erano in cattedra e continuavano a lavorare: nessuno era finito in "clandestinità", risucchiato da programmi coperti che portano a vivere nascosti, sotto falsa identità e spesso con più identità.
Questo che vi raccontiamo è stato vero anche per il programma nucleare clandestino di Saddam. Il suo direttore scientifico, che abbiamo conosciuto personalmente e incontrato in più occasioni, il fisico iracheno Jafar Dhia Jafar, ci ha raccontato come era ridotto a vivere, mentre lavorava al programma clandestino del Raìs. Gli era permesso di stare nella propria casa con la moglie, ma la sua era un prigione dorata: una vita da nababbo, sempre sotto controllo ossessivo. Ridotto a lavorare in segreto giorno e notte, non aveva certo tempo per pubblicare ricerca accademica e fare le cose che tutti gli accademici del mondo fanno.
2) Da uno sguardo al curriculum dell’iraniano fatto saltare in aria, sembra proprio che non fosse un fisico nucleare. Comunque, questo fatto potrebbe essere anche marginale o perlomeno non decisivo: quasi nessuno dei fisici che costruirono la prima bomba atomica era un fisico nucleare. E se costruire la bomba fu possibile ai pioneri, pur senza una specializzazione in fisica nucleare (che era stata appena introdotta) a maggior ragione lo è per i fisici di oggi: hanno sulle spalle 60 anni di ricerca, pubblicazioni riservate, ecc. sulle armi nucleari. Lo stesso Jafar Dhia Jafar di formazione non era un fisico nucleare, era un fisico delle particelle, eppure guidò alla grande il programma clandestino di Saddam…
3) Secondo la ricostruzione che ci è stata fatta da alcune fonti ben informate della situazione iraniana, Mohammadi non era affatto un simpatizzante del regime iraniano, ma anzi "era vicino a Moussavi" . Difficile che un fisico maturo e non simpatizzante del regime possa essere stato arruolato per un progetto delicato come quello nucleare: non era un ragazzo geniale e ambizioso, pronto a sfruttare l’occasione, era uno well-established.
E’ infine interessante il confronto tra la morte del fisico iraniano Ardeshir Hosseinpour e quella di Massoud Ali-Mohammadi.
Su Ardeshir Hosseinpour, morto in circostanze misteriose nel gennaio del 2007, abbiamo investigato a lungo, contattando anche persone che lo conoscevano molto bene.
Trovate qui la nostra inchiesta su Hosseinpour:
http://www.stefaniamaurizi.it/Inchieste/hosseinpour.html
Confrontiamo le due storie:
Hosseinpour era giovane. Eccezionalmente dotato. Ali- Mohammadi era un fisico maturo. Anche Hosseinpour, come Mohammadi, non era un fisico nucleare: era un esperto di fisica dei materiali e di metallurgia. Sia Mohammadi che il giovane Hosseinpour avevano vinto il Khwarizmi International Award, un premio molto prestigioso dell’ Iranian Research Organization for Science and Technology.
La lista delle pubblicazioni di Mohammadi è estesa, mentre quella di Hosseinpour è quasi inesistente: una cosa veramente strana per uno eccezionalmente dotato come lui: che combinava, se non pubblicava? Perché accademicamente era un fantasma? Faceva altro? Cose che non potevano essere pubblicate, perché riservate o top secret? Il dubbio su Hosseinpour sembra legittimo.
Ali-Mohammadi era considerato vicino all’opposizione al regime iraniano. Sembra che Hosseinpour fosse un simpatizzante di Khatami. Un giovane eccezionalmente brillante che l’ambizione o chissà che altro hanno portato a lavorare a programmi militari, ma che è stato eliminato dal regime quando ha voluto smettere di collaborare?