Oggi vogliamo infrangere una regola che ci siamo autoimposti: mai parlare della nostra quotidianità. A chi può interessare?
Stanotte è morta una persona a noi cara. Era una giovane donna. Un cancro l’ha divorata in 7 mesi. Aveva 2 bambine piccole.
Nella civilissima Toscana, funziona così: le bambine sono state assistite da uno psicologo, durante la malattia della madre. Lo psicologo ha consigliato ai nonni di procedere in questo modo, il giorno che la loro figlia sarebbe morta: avrebbero dovuto dire alle bimbe che la mamma dormiva per tutta la giornata, poi di sera sarebbe volata in cielo, trasformandosi in una stella, da indicare alle bambine.
Quando ci siamo ripresi dallo shock, i pensieri hanno cominciato a scorrere tumultuosi. Frammenti di riflessioni a caldo.
Aziende Killer
Non siamo medici, né ci improvvisiamo tali. Ma sappiamo anche noi che il cancro può essere causato da tanti fattori: genetici, ambientali, comportamentali, ecc.
E’ sotto gli occhi di tutti lo stato dell’ambiente in cui viviamo. Abbiamo lavorato abbastanza a inchieste giornalistiche su aziende che avvelenano aria, acqua, cibo, da poter dire che il vero mistero non è perché si muore così tanto di cancro, il mistero vero è: perché siamo ancora vivi, visto come stiamo messi?
C’è una tolleranza agghiacciante verso le aziende killer. In nome del profitto, del lavoro, della competitività, della crescita, intere comunità si ritrovano nelle mani di imprenditori senza scrupoli, che, in molti casi, le avvelenano, le uccidono.
Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, certo. Non bisogna criminalizzare tutta la categoria degli imprenditori. Non sono tutti uguali e non tutte le aziende sono killer. Verissimo. Ma quante sono quelle killer in Italia? Tante. Perché i loro AD (o bossetti che siano) non tirano fuori i schei per i depuratori, i filtri, gli scarichi a norma di legge, lo smaltimento regolare dei rifiuti, l’abbattimento degli inquinanti? Perché non mettono mano al portafoglio? Per averlo bello gonfio da sparare in coca e troie?
Tempo fa parlavamo con una persona perbene. Ci interessavamo a un’azienda, una delle tante aziende killer per cui nessuno fa niente. Parlavamo di questa totale inazione con toni indignati e lui, persona tutta d’un pezzo (non un corrotto che prende mazzette!) ci fa: "Sa, bisogna fare attenzione a non distruggere l’economia locale". Benissimo, salvaguardiamo il lavoro, certo. La situazione del lavoro è drammatica. Ma la vita e la salute delle persone non vengono prima? Se ti becchi un cancro, poi lavori? Se tua figlia si becca un cancro? E poi, una cosa: ragionando in termini di economia, dovremmo smettere di arrestare anche i mafiosi, gli ‘ndranghetisti, i camorristi. La criminalità organizzata non è, forse, la prima azienda del paese Italia? Non dà il lavoro a migliaia di persone?
Un progetto Manhattan per il cancro
Sapete no, che cosa era il progetto Manhattan? Era il progetto messo in piedi dagli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale per battere Hitler nella corsa alla bomba atomica. Se Hitler fosse arrivato per primo alla bomba, sarebbe stata la fine. Bisognava batterlo. E gli angloamericani ci riuscirono.
Gli USA misero insieme le teste più brillanti che abbiano mai messo piede su questo pianeta. Robert Oppenheimer. Hans Bethe. Enrico Fermi. Leo Szilard. John von Neuman. E tanti ancora. Intelletti eccezionali. Furono "rinchiusi" in una città segreta (Los Alamos), dove vivevano sotto falsa identità con le loro famiglie.
Giorno e notte, lavoravano a un problema che nessuno avrebbe mai pensato che sarebbe stato risolto e, soprattutto, che sarebbe stato risolto in tempo per la fine della guerra: la costruzione della bomba.
In quella città segreta, erano "ammassati" i cervelli migliori del mondo, dovevano dedicarsi a un unico scopo, avevano a disposizione tutte le risorse economiche possibili e immaginabili.
Fu un’impresa leggendaria. Titanica. In 3 anni (dal ’42 al ’45) e con 2 miliardi di dollari (di allora!), misero in piedi una schiera di laboratori e centri di produzione delle dimensioni dell’industria automobilistica americana del tempo.
Ce la facero! Costruirono qualcosa che 3 anni prima sembrava irraggiungibile, impossibile, pura fantascienza: la bomba.
Se è stato possibile per la bomba, perché non è pensabile per il cancro? Che qualcuno ci spieghi perché è impossibile un Progetto Manhattan per il cancro.