Lacrime di coccodrillo. Chiacchiere.
Tutto il mondo s’indigna per la feroce repressione messa in atto dai falchi di Teheran per schiacciare chi protesta contro un regime che tortura, ammazza, soffoca la libertà di un popolo pieno di storia, cultura, saggezza, com’è quello iraniano.
Tutto il mondo è choccato dalle immagini di violenza. A parole, of course. Nei fatti, le cose cambiano.
Prendete l’Italia. Prendete la destra italiana e i suoi giornali: il Foglio di Giuliano Ferrara, il Giornale di Feltri, sempre pronti a fare " ‘a faccia feroce" contro gli ayatollah.
Poi, però, viene fuori che, durante il governo Berlusconi, il volume di affari Italia-Iran è al top.
Basta consultare i dati ufficiali: quelli della Camera di Commercio Italia-Iran. Leggete con i vostri occhi:
http://www.ccii.it/docs/Dossier_Iran_Luglio09.pdf
L’Italia da sola ha uno scambio commerciale pari a un quarto di tutto l’interscambio Europa-Iran: c’è da stupirsi che, con la Germania, sia in prima fila per impedire l’approvazione di sanzioni dure contro il regime di Teheran per il nucleare iraniano?
Chi foraggia i signori dell’oro nero, linfa vitale del regime degli ayatollah, che fa scorrere il sangue?