Eccoci, finalmente! Come promesso.
Tre fonti autorevoli rigettano le rivelazioni fatte da un’inchiesta di RAINEWS24 sull’uso di un’arma nucleare da 5 kiloton in Iraq, nel ’91, durante la prima Guerra del Golfo.
Chi sono i 3?
– Jeffrey Lewis, direttore della sezione antiproliferazione della New America Foundation e membro dell’Editorial Advisory Board della rivista di riferimento per i temi del disarmo: "The Bulletin of the Atomic Scientists"
– Hans Kristensen, direttore del Nuclear Information Project della prestigiosa "Federation of American Scientists" (FAS)
– Jafar Dhia Jafar, ex responsabile del programma nucleare clandestino di Saddam
Nell’ottobre scorso, un’inchiesta di Maurizio Torrealta di RAINEWS24 aveva rivelato un retroscena agghiacciante: nel ’91, durante la prima Guerra del Golfo, gli Stati Uniti avrebbero usato un’arma nucleare a penetrazione (un bunker buster) da 5 kiloton nell’area compresa tra Bassora e il confine dell’Iran. La trovate qui:
http://www.rainews24.it/ran24/rainews24_2007/inchieste/08102008_bomba/
L’inchiesta aveva avuto grande risonanza in Spagna (ripresa da EL PAIS) e in Iran, dove si era addirittura scomodato il grande boss Rafsanjani per chiedere ulteriori indagini sulle rivelazioni della TV italiana:
http://www.iran-daily.com/1387/3253/html/
Le conclusioni del lavoro di Torrealta, se confermate, sarebbero state un scoop mondiale, perché, da 60 anni a questi parte, sull’uso delle armi nucleari in combattimento regna (FORTUNATAMENTE!) un tabù assoluto e, dopo Hiroshima e Nagasaki, non sono state MAI PIU’ usate in combattimento.
Strangelove, però, aveva prontamente segnalato che il retroscena svelato da RAINEWS non era plausibile e aveva riassunto in 4 punti le proprie obiezioni. Le trovate qui:
http://www.stefaniamaurizi.splinder.com/post/18844231/RAINEWS%3A+gli+USA+usarono+l%27ato
Comunque, RAINEWS è la TV che rivelò l’uso del fosforo bianco a Falluja, quindi Strangelove non ha voluto fidarsi del proprio "naso" e ha voluto approfondire con i top cat: i massimi esperti di armi nucleari in circolazione e una fonte autorevole come Jafar Dhia Jafar, che guidò fin dall’inizio il programma nucleare clandestino di Saddam.
Partiamo da lui. Due anni fa, Strangelove lo ha incontrato e intervistato per 5 ore (!), cercando di ricostruire nei minimi dettagli le ambizioni nucleari di Saddam. La versione completa dei nostri incontri con Jafar sarà pubblicata nel prossimo libro di Dr. Strangelove, in cui racconteremo anche i rapporti segreti dell’Italia con il Raìs (ma non solo questo…).
Stando all’inchiesta di Torrealta, il bunker buster nucleare fu usato in Iraq nel ’91. A quel tempo, però, l’Iraq non era un paese sottosviluppato qualsiasi: aveva un programma nucleare militare clandestino molto avanzato, che andava avanti da 10 anni, perché subito dopo l’attacco di Osirak (giugno ’81) Saddam aveva ordinato l’avanti tutta verso l’atomica. Jafar ci ha raccontato: "Nel ’90 ci mancavano almeno 2 o 3 anni per finire gli impianti di produzione del materiale per costruire la bomba, ma a metà del 1988 avevamo già cominciato a progettarla. Al programma nucleare, nel ’90, lavoravano 10mila persone". Un racconto confermato dai rapporti delle ispezioni IAEA in Iraq.
Dunque, negli anni in cui sarebbe stato usato l’ordigno di cui parla RAINEWS, l’Iraq aveva un expertise nucleare collaudato e avanzato, com’è possibile che, forti di competenze del genere, gli uomini di Saddam non abbiano rilevato e denunciato al mondo l’uso di un’arma nucleare americana in Iraq? Ve lo immaginate? Saddam avrebbe sicuramente scatenato il finimondo, convocato le televisioni e i giornali di tutto il globo e, giustamente, gridato al crimine contro l’umanità.
Interpellato la settimana scorsa a proposito dell’inchiesta di RAINEWS, cosa ci dice Jafar? Ci dice quanto segue:
"Perché gli americani avrebbero dovuto usare un bunker buster nucleare in una zona come quella, tra Basra e il confine con l’Iran, dove non ci sono bunker? Personalmente so che uno dei pochi siti in cui gli USA usarono bunker buster CONVENZIONALI, non NUCLEARI, è l’ ‘Al-Amiriya Undergroud Shelter’ a Baghdad. Lì ne lanciarono 2 convenzionali che uccisero centinaia di persone, soprattutto donne e bambini, che si erano rifugiati in quella struttura. Questo successe nella seconda metà del febbraio 1991, durante la notte. Per quello che è a mia conoscenza, nessun ordigno nucleare fu usato dagli americani durante le guerre in Iraq".
"Per quello che è a mia conoscenza", specifica Jafar. E soffermiamoci su queste parole. Vi pare che se un bunker buster nucleare fosse stato usato, anche nelle regioni più remote e deserte dell’Iraq, uno come Jafar non l’avrebbe saputo? L’Oppenheimer di Saddam, l’uomo che ne guidava un programma nucleare da milioni di dollari, non l’avrebbe scoperto? I satelliti, le reti internazionali di rilevamento della radioattività, gli enormi team IAEA che andarono in Iraq a fare le ispezioni subito dopo la guerra del ’91 non l’avrebbero scoperto? E i think tank indipendenti? I media internazionali? Ci fu una cospirazione globale per nasconderlo? Impossibile.
Ma veniamo ai grandi esperti: Jeffrey Lewis e Hans Kristensen. Cosa aggiungono a quanto detto da Jafar e cosa pensano dell’inchiesta di RAINEWS? Lewis e Kristensen condividono le obiezioni di Strangelove:
"La storia dell’uso di un bunker buster da 5 kiloton è pura fantasia", ci scrive Kristensen, "Se c’è qualcosa da indagare, qui, sono i giornalisti che diffondono certe paure senza alcuna evidenza fattuale".
"Concordo sulla pura fantasia", gli fa eco Lewis, "un’arma nucleare a penetrazione da 5 kiloton avrebbe lasciato una traccia sismica e un fallout che non sarebbero sfuggiti e durante la prima guerra del Golfo ci furono comandanti militari che si opposero all’uso delle armi nucleari: non credo che mentissero".
Detta così, l’affermazione di Lewis sui militari sembra un pò ingenua. Fidarsi dei militari? MAI, of course. Lewis e Kristensen, però, conoscono fin troppo bene l’establishment nucleare, passano l’esistenza a studiarlo, osservarlo, leggerne i documenti desecretati e, soprattutto, sono fonti independenti, non smidollati che ripetono le veline del Pentagono.