Archivi per il mese di: settembre, 2009

 

Sostiene Mr. X che c’è una forte tensione all’IAEA per una fuga di notizie.

Che fuga? La rivelazione di una lettera dell’Iran all’IAEA in cui si ammette la costruzione di un secondo impianto di arricchimento dell’uranio, oltre a quello già esistente a Natanz, noto a tutto  il mondo.

Qualche aggiunta nostra per confermare quanto sostenuto da Mr. X: date uno sguardo a quest’articolo della Reuters in cui si parla della rivelazione:

http://www.reuters.com/article/newsOne/idUSTRE58O1N420090925

E’ firmato Mark Heinrich, uno dei giornalisti internazionali più inseriti nell’Agenzia, con fonti eccezionalmente vicine al Dipartimento delle Safeguards, il dipartimento più delicato dell’Agenzia, perché gestisce le ispezioni in Iran e in tutto il mondo.

Se Heinrich scrive che l’Iran ha comunicato all’IAEA di avere in costruzione un secondo impianto di arricchimento, allora è certo che la fuga di notizia è credibile al 100%: Heinrich è troppo inserito per scrivere cazzate. E ovviamente la tensione è comprensibile: chi ha fatto filtrare la notizia? E perché?

Ma dall’Europa arrivano altre notizie, o meglio preoccupazioni: preoccupazioni sull’Italia e la sua politica  verso l’Iran…notizie che in Italia nessuno raccoglie. Altro mistero: perché?

 

 

 

"Hai visto?!"  Da qualche giorno il nostro telefonino squilla, squilla…. e la musica è sempre quella:  "Hai visto la nave dei veleni ritrovata in Calabria?". E ancora: " Allora?! Sei convinta adesso?!"

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/nave-veleni/cimitero-navi/cimitero-navi.html

Confessiamo: siamo ancora scettici.

Che la ‘ndrangheta possa gestire i traffici più immondi è una certezza. Che tra i rifiuti trafficati possano essercene anche di radioattivi, è un’altra certezza. Ma attenzione: le parole, qui, sono cruciali. Che cosa si intende con "rifiuti radioattivi"? Rifiuti medicali, tipo quelli che si producono quando facciamo una scintigrafia alla tiroide o ai reni? Oppure barre di combustibile esaurito dei reattori nucleari?  La distinzione è FONDAMENTALE.

Se  per rifiuti radioattivi, inabissati nei mari dalle mafie italiane, intendiamo i rifiuti medicali, allora la storia è credibile al 100%. La crisi della monnezza di Napoli ha dimostrato come mafie tipo la camorra gestiscono questo tipo di spazzatura senza scrupoli, perché i rifiuti radioattivi da attività mediche sono in mano alle Asl e tutti sappiamo come funzionano le Asl…

Qualche mese fa abbiamo fatto un giro nella medicina nucleare di un grande ospedale italiano. Abbiamo vagato per stanze delicatissime completamente indisturbati. Abbiamo avvicinato i contenitori dove vengono gettati i campioni irradiati per gli esami. Nessuno ci ha detto pio. E siamo sicuri al 100%: se avessimo indossato una tuta del colore giusto e avessimo portato via quei contenitori, nessuno si sarebbe accorto di niente.

Non parliamo poi  delle vecchie macchine per la radioterapia. Quante giacciono completamente abbandonate nei sotterranei di ospedali e cliniche private dismesse? Sono macchine che contengono sorgenti radioattive ideali per costruire una bomba sporca…

Per farla breve: che i rifiuti radioattivi medicali siano gestiti in modo allucinante è un dato di fatto. E’ perfettamente credibile che possano finire in mano alla mafia, alla camorra, alla ‘ndrangheta, che li smaltiscono in modo criminale: negli abissi marini o  per le campagne di Gomorra, dove pascolano le bufale e dove, si noti bene, vivono gli stessi boss, che sono così scervellati da avvelenare la loro stessa terra, quella dove crescono i loro figli.

Ma il discorso è completamente diverso per i rifiuti nucleari veri e propri, tipo le barre di combustibile dei reattori per la produzione di energia.

E’ materiale nucleare MOLTO diverso dai rifiuti radioattivi medicali. E’ sorvegliato per ragioni strategiche (di security, intendiamo, non di safety), alla rendicontazione di questo materiale contribuiscono organizzazioni internazionali come l’IAEA, indubbiamente serie.

Che le navi affondate dalla ‘ndrangheta nel Mediterraneo potessero trasportare questo genere di rifiuti nucleari ci pare veramente poco credibile.

Va detta, però, una cosa: chi fa il nostro mestiere deve avere lo scetticismo nel DNA: il giorno che una procura ci dimostrerà con prove serie che i rifiuti inabissati con le "navi a perdere" erano davvero "nucleari " e non radiologici medicali, si apriranno scenari da far tremare i polsi…

 

Oggi il New York Times pubblica un editoriale in cui si caldeggia l’opportunità di non permettere al pakistano A.Q.Khan di girare libero per il mondo:

http://www.nytimes.com/2009/09/07/opinion/07mon2.html?th&emc=th

Abbiamo braccato la Sfinge per 4 anni, finalmente nel giugno scorso siamo riusciti a intervistarlo per L’ESPRESSO:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Cosi-ho-venduto-la-bomba/2030375/11

Pochi giorni fa, la moglie ci ha raccontato che A.Q. è tutt’altro che libero: molti vincoli sono caduti, certo. Ma il marito – dice lei – non può fare quello che vuole, incontrare giornalisti, ecc.

Un dettaglio da notare: il New York Times, racconta che, per quello che se ne sa, neppure la CIA è stata in grado di interrogare di persona A. Q.Khan ("But as far as is known, the Central Intelligence Agency and international nuclear inspectors were never allowed to interrogate him directly").

Se lo dice il NY Times, c’è da crederci. Ma l’ex boss della CIA, George Tenet, ha raccontato una storia diversa: "Eravamo dentro casa sua, dentro i suoi laboratori, dentro il suo salotto", ha detto il capo degli spioni, vantando un livello di accesso totale a Khan.

Sulla Sfinge sarà mai fatta luce?

A settembre arriverà in Italia qualcuno che sa molte cose. Ma sapere è un conto, parlare è un altro…

La Sfinge is back, dunque. Con tutti i suoi misteri.

 

Non vi perdete questo audio  :

http://milano.repubblica.it/multimedia/home/7505241

e mandatelo in giro per il mondo con la richiesta di asilo politico

 

L’attacco di Feltri al direttore di Avvenire, Dino Boffo, è stata una manganellata. Un’operazione stile Sifar.

Non vi perdete, però, una tessera importante del mosaico.

Stamattina Feltri ha scritto sul Giornale: "Non è una velina, ma un decreto penale di condanna in cui si accenna a molestie a sfondo anche sessuale. C’è una velina, ma non è questa, fatta circolare dai servizi segreti del Vaticano".

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=379385

Questa uscita di Feltri ha subito fatto scattare una smentita ufficiale del Vaticano per bocca di Padre Lombardi.

Racconta l’ANSA: 

"Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, perde per un attimo le staffe: in Vaticano non ci sono ‘servizi segreti’ e, anche se si riferiva alla Gendarmeria, responsabile della sicurezza della Santa Sede, "smentisco nel modo più categorico – dice Lombardi – questa infondata affermazione". E accusa Feltri di voler "fomentare confusione diffondendo false accuse":

http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_1648836921.html

Per saperne di più sui servizi segreti del Vaticano, vi consigliamo assolutamente il libro "L’entità" di Eric Frattini (Fazi Editore, 2008): un libro coinvolgente e che mette inquietudine…

 

Volevamo occuparci dei manganelli d’inchiostro di Vittorio Feltri, dopo la schifosa aggressione squadrista al direttore di Avvenire, Dino Boffo.

Ma quello che sta succedendo in Libia è un’occasione troppo ghiotta.

Un governo alla canna del gas  ha deciso di aiutare il Colonnello a celebrare in pompa magna 40 anni di dittatura in Libia: bello, no? Un vanto per dei campioni dei diritti umani…

La celebrazione in pompa magna prevede, tra le altre cose,  l’esibizione delle Frecce Tricolori.

In un’intervista con smile a 44 denti, il ministro della Difesa Ignazio La Russa ("Ignazietto"  come lo chiama Cossiga) spiega che le Frecce Tricolori sono un simbolo del "Made in Italy", sì proprio così, manco fossero un paio di scarpe marchigiane da rifilare a prezzi da strozzo ai nababbi del petrolio.

Arrivati a Tripoli, però, il vulcanico Colonnello pretende ben altra esibizione dalle Frecce Tricolori: niente fumata tricolore.

http://www.corriere.it/cronache/09_settembre_01/italiani_fumo_frecce_tricolori_eb6b1f6a-96b7-11de-864c-00144f02aabc.shtml

Gheddafi vuole una fumata verde, colore simbolo del suo regime. Fantastico, no?