Leggiamo oggi su REPUBBLICA un articolo che ricostruisce come il Signore delle trame, Luigi Bisignani, sia stato intercettato dalla procura di Napoli nell'ambito della delicatissima inchiesta sulla P4:
http://www.repubblica.it/politica/2011/06/22/news/mail_spia_hacker-18041273/?ref=HRER3-1
Il giornalista racconta che gli investigatori hanno piazzato nel computer di Bisignani un trojan capace di prendere il controllo della scheda audio. In questo modo, Bisignani che usava SKYPE per telefonare, sarebbe stato fregato.
Skype, infatti, è un programma che fa viaggiare le conversazioni telefoniche in modo criptato. Spesso chi usa Skype si sente al sicuro, proprio perché le sue telefonate sono cifrate. E, stando all'articolo, anche Bisignani sarebbe cascato in questa trappola. Si sentiva al riparo dalle intercettazioni. E invece sarebbe stato fregato.
Ora, se è vero che le cose sono andate così e Bisignani è stato veramente beccato a fare affaracci via Skype, c'è da concludere che quello che viene presentato come un grande faccendiere, un grande burattinaio capace di muovere i fili del teatro di grand commis e potentissimi della seconda Repubblica, non dovrebbe essere esattamente un fulmine.
Anche la banda più sgangherata di scippatori da strappazzo sa che, se usi Skype e qualcuno ti vuole intercettare, ti mette un sistema di intercettazione ambientale: in questo modo, puoi usare sistemi di cifratura a prova di NSA, ma la conversazione verrà spiata alla fonte, ancora prima che il messaggio venga cifrato, aggirando così ogni protezione. Possibile che un uomo di mondo come Bisignani, con amici tra le barbe finte, non lo sapesse?
L'articolo inoltre racconta in modo benigno uno scenario che benigno non è affatto.
E' sacrosanto intercettare i criminali e i corrotti, il problema è che in nome della sicurezza nazionale o della legge, si pretendono sistemi sempre più fragili, sempre più vulnerabili. Sbirri e spie vogliono social network da spiare in ogni momento, sistemi di comunicazioni penetrabili. E' davvero un bene? Oppure la vulnerabilità delle comunicazioni è un rischio per tutti, anche per quella sicurezza che sbirri e spie vogliono proteggere?
Il guru della sicurezza Bruce Schneier la pensa esattamente così. Leggete questo stralcio della fantastica intervista che ci ha rilasciato tempo fa per l'ESPRESSO:
"la sorveglianza in nome della lotta al terrorismo e alla criminalità non è solo un cruccio dei politici italiani…
«Penso che queste leggi e tecnologie siano pericolose sia per i regimi totalitari sia per le democrazie occidentali. Più chiediamo tecnologie per la sorveglianza più rendiamo vulnerabili e insicure le comunicazioni. I governi vogliono avere accesso ai nostri dati, pretendono leggi che ne obblighino l'archiviazione, in modo che la polizia possa avere accesso ad essi anche in una fase successiva, quando le indagini lo potrebbero richiedere. Non viene in mente a nessuno che non solo la polizia potrebbe avere accesso a quelle informazioni sensibili sulla nostra navigazione in internet o sulle nostre conversazione via Skype».
Ci sono esempi di abusi di questo tipo?
«Basta vedere quello che è successo in Grecia tra giugno 2004 e marzo 2005. Qualcuno ha intercettato abusivamente 100 cellulari appartenenti a membri del governo greco: il primo ministro, il ministro della Difesa, degli Esteri, della Giustizia e altre persone eminenti. Quella tecnologia per le intercettazioni era stata creata dalla Ericsson per i prodotti Vodafone, ma poteva essere attivata solo dai governi che ne facevano richiesta. La Grecia non era uno dei paesi che ne avevano fatto richiesta, eppure qualcuno è riuscito a metterci le mani e a usarla contro il governo greco. Ancora oggi non si sa chi sia stato: un avversario politico? La criminalità organizzata? C'è poi un altro aspetto importante: una volta che sistemi come Skype o Gmail o il Blackberry sono stati predisposti per la sorveglianza, è facile anche per i regimi totalitari pretendere gli stessi servizi. Aziende occidentali come la Siemens, Nokia, o Secure Computing hanno messo in piedi il sistema con cui l'Iran sorveglia i cittadini. Compagnie americane come 'L-1 Identity Solutions' hanno aiutato la Cina a costruire uno stato di polizia basato sull'elettronica. Dovremmo provare disagio a esportare queste tecnologie. L'anonimato di Twitter ha salvato le vite dei dissidenti iraniani. E' lo stesso anonimato che molti governi vogliono cancellare». "